Progetto Tizzi
Intervento di cooperazione internazionale sul disagio minorile per assicurare il diritto alla famiglia ai bambini delle zone della Bielorussia colpite dall’incidente nucleare di Chernobyl.
Alla base del Progetto c’è la convinzione che i bambini siano la prima ricchezza di un popolo. Il loro diventare donne ed uomini deve essere affidato ad un contesto famigliare sereno negli affetti e nelle possibilità di assicurare un minimo di prospettive e sicurezza.
Storia
Il progetto prende il nome da TIZZI, una bambina con la Sindrome di Down rifiutata dai genitori naturali ed accolta da una nuova famiglia nella quale ha vissuto serenamente per tre anni e mezzo. Non ha avuto una vita lunga, ma sicuramente intensa e felice. E’ stata accettata per quello che era e cioè come “ricchezza”. Il suo esistere ha lasciato un segno in molte persone che hanno colto nella sua diversità una nuova risorsa.
Il Progetto, avviato nel 2004/2005 dall’Associazione Amici di Serena attraverso una serie di accordi con le Autorità della Provincia di Dobrush, una delle più colpite dalla nube radioattiva, ha visto il proprio inizio operativo nell’ultima parte del 2005, quando una psicologa ed una pedagoga, stipendiate dal Progetto, hanno iniziato il proprio lavoro, affiancando i Servizi Sociali della Provincia di Dobrush, assolutamente sottodimensionati rispetto al proprio compito.
Nel 2006 si sono associati al Progetto i Comitati Cernobyl di Verano Brianza, di Lesmo / Arcore e di Carugate, e nel 2013 anche la nostra Associazione Fratelli SEA portando un nuovo impulso sia di idee, sia economico.
Dopo cinque anni di lavoro concentrato nella ricerca e formazione di nuove famiglie affidatarie con ottimi risultati (nel 2010, 53 famiglie affidatarie e 80 bambini affidati) e una volta stabilizzate le metodologie di intervento, il progetto affidi diventa attività istituzionale della Provincia. Dal 2011 il Progetto Tizzi si evolve e si concentra su un altro soggetto, forse troppo dimenticato, la famiglia biologica o di origine del bambino a rischio di abbandono. Nel frattempo lo staff bielorusso si è ingrandito (2 part-time e 2 tempi pieni).
Per qualsiasi ulteriore informazione visitate il sito progettotizzi.it